Personalità e cambiamento

Personalità e cambiamento

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Come possiamo percepire la realtà?

Senza un senso di colpa autentico non possiamo arrischiarci ad amare perché il terrore che proviamo per la nostra distruttività è troppo grande.
(S. Mitchell, psicoanalista e fondatore della psicoanalisi relazionale)

Non esiste una personalità normale o patologica, la patologia è connessa allo scompenso e alla comparsa dei sintomi per le mutate condizioni esterne o interne alla persona. Le condizioni esterne possono essere: separazioni, lutti, perdita del lavoro, malattia, etc. Le condizioni interne possono essere: risveglio d’impulsi sessuali o aggressivi inconsci, presenza di un super Io punitivo, etc.
Le condizioni interne si riferiscono all’impossibilità dell’apparato psicologico di contenere e/o reprimere i propri bisogni.

Freud ci ha insegnato che non esiste una situazione di malattia o di sanità; la patologia dipende dalla quantità dei sintomi. Ognuno di noi si sposta in un gradiente tra normalità e patologia.

Ad esempio una personalità ossessiva tenderà alla precisione esasperata in ogni attività quotidiana. Questa modalità comportamentale sarà disfunzionale se si esplica in un controllo o una rigidità ossessiva, ma può diventare positiva, se applicata a certe attività professionali, come ad esempio quella del chirurgo. Così come, una persona assolutamente equilibrata, può diventare aggressiva, se vede minacciata la vita dei propri figli, o può cadere in uno stato depressivo, se perde una persona cara.

Ogni personalità può funzionare a uno dei livelli strutturali (nevrotico, borderline, psicotico); esiste un quarto livello strutturale quello della “normalità”, cioè la situazione in cui la persona è capace di lavorare, amare e giocare, cioè ha raggiunto quello stadio psicologico evoluto che Eric Berne ha chiamato l’Adulto Integrato attraverso un processo di cambiamento/conoscenza della propria personalità.

Qui di seguito indico per ogni personalità alcuni possibili obiettivi di un processo di cambiamento di ciascuna personalità:

  • Il paranoico deve comprendere che sta proiettando fuori ciò che ha dentro;
  • Lo schizoide può imparare che è piacevole e rilassante ogni tanto affidarsi agli altri;
  • Il narcisista ha bisogno di comprendere che ha bisogno di essere amato e di amare e che, quando scenderà dall’Olimpo, l’aver usato gli altri gli porterà solo solitudine;
  • L’antisociale ha bisogno di sentire quanto male gli è stato fatto, per smettere di fare agli altri ciò che ha subito;
  • L’isterica ha bisogno di distinguere tra seduzione e bisogno di amore;
  • L’ossessivo-compulsivo ha bisogno di lasciarsi andare, imparare che esprimere le emozioni non implica necessariamente agirle e sperimentare cosa significa essere riscaldato da un’altra persona;
  • Il maniaco-depresso può sperimentare che esiste la pace, può smettere di scappare e stare;
  • Il masochista ha il bisogno di comprendere che è possibile costruire una relazione umana in cui ci sia rispetto per entrambe le parti.

Il processo di cambiamento di sé è un viaggio faticoso ma entusiasmante, che ci permetterà di vedere la realtà in maniera differente dal passato e soprattutto ci darà la possibilità di sentirci più integrati, solidi e liberi.

Chi sono

Antonio Raneri psicologo

Psicologo, psicoterapeuta ad indirizzo analitico-transazionale psicodinamico.
Direttore del master in counselling psicosociale dell’associazione Sviluppo Umano.

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